Paola Porten Palange studia sistematicamente la ceramica aretina. Questa volta l’autrice si è occupata del materiale frammentario e disperso nelle varie collezioni pubbliche, nel tentativo certosino di inquadrarlo nei suoi studi precedenti, in parte già comparsi anche sulla nostra Rivista.

Numerosi sono, infatti, i singoli frammenti dello stesso vaso, spesso ancora in attesa di pubblicazione, che si trovano esposti a centinaia se non migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro ed è così quasi impossibile un loro ricongiungimento volto a stabilirne la provenienza.

Nel contributo l’autrice propone sedici casi di probabili «attacchi» di frammenti conservati in diverse collezioni europee e nordamericane basandosi su un’analisi stilistico-iconografica delle loro decorazioni.

Inoltre, dove possibile, l’autrice propone attribuzioni a maestranze ed officine conosciute, cercando di completare il quadro delineato nei suoi studi precedenti.