Gianluca Mandatori ci propone l’analisi di un deposito di fondazione rinvenuto nelle fondamenta delle mura medievali di Tusculum durante scavi regolari.

La deposizione di monete con funzioni beneaugurali nelle fondamenta degli edifici era finora testimoniata ampiamente sia per l’età romana che per il Rinascimento, ma faticava ad essere riconosciuta nel Medioevo. E’ questa la nuova testimonianza di Tusculum, prestigiosa civitas medievale coinvolta nel XII secolo in un insanabile conflitto tra Roma e l’autorità papale che portò alla distruzione e all’abbandono della città nel 1191, tanto che si perse memoria anche della sua ubicazione.

 Nella campagna di scavo del 2015, durante la quale furono portate alla luce parte delle mura cittadine, è stata scoperta una fossa di fondazione costituita da un recipiente in ceramica contenente diversi resti organici, un denaro enriciano lucchese e una bolla plumbea di papa Alessandro III (1159-1181).

L’analisi storica di Mandatori rivela come questo ritrovamento sia da considerare il primo caso certo di deposito di fondazione dell’Italia medievale, fatto dai Tuscolani probabilmente nel 1183, davanti al grande pericolo dell’assedio romano, quando si apprestarono a rafforzare le mura. Il deposito suggerisce come la difesa fosse disperata e si credesse di aver bisogno dell’aiuto divino, offrendo tra l’altro anche una bolla papale per sottolineare il vincolo con il Pontefice e promuovere simbolicamente l’intercessione dei Santi Pietro e Paolo raffigurati sopra.