Author: | Paolo Moreno |
Year: | 2012 XLI |
Pages: | 99 |
Title: | Monete e storia nell'iconografia di Alessandro |
Content: | Al periodo ellenistico invece (3.-2. sec. a.C.) è dedicato un monumentale contributo di Paolo Moreno che rotea intorno alla figura e al mito di Alessandro Magno attraverso la documentazione numismatica e iconografica in genere. Il problema metodologico nell’esplorazione della figura del Macedone sta nel riconoscere il diverso valore dei monumenti figurati rispetto alla tradizione letteraria, carente di testi contemporanei alla vicenda. I testi posteriori, inoltre, fanno subito della storia un mito. Moreno si affida alla produzione artistica, cercando di trarne le giuste conclusioni storiche. Delle fonti trattiene solo le informazioni genuine, tralasciando gli elementi mitologici. Nel suo contributo vengono discussi cronologicamente gli anni della formazione del principe, l’inizio del regno e le tappe della vittoriosa marcia in Oriente fino al progetto di armonia dell’ecumene. Si rivelano nessi continui anche con gli artisti che operarono alla corte di Alessandro: Eufranore, Leocare, Lisippo, Apelle e Pirgotele. Passano in rassegna didattica quegli elementi ricordati dalle fonti che trovano riscontro nei monumenti figurati: così ad esempio l’elmo attico, il crine leonino, l’assimilazione ad Eracle, la vittoria a cavallo sui barbari, l’Alessandro Achille nonché i tipi figurativi sviluppati a seguito di alcune tappe significative della marcia in Oriente – l’assedio di Sagalasso, lo scioglimento del nodo di Gordio, la vittoria sui Persiani a Gaugamela, la battaglia dell’Idaspe contro gli elefanti di Poro o le nozze con Statira celebrate a Susa. La portata iconografica di Alessandro va dall’ellenismo al tardo impero romano e si dispiega in questo magnifico contributo tra tipi monetali e archetipi figurativi monumentali, riflessi in numerose sculture e pitture. Alessandro è padrone del mondo e signore dell’Olimpo. E’ Eracle, Achille, Zeus, Ares e Nettuno in immagini che rifondono nei secoli la visione del condottiero e la sua promessa di pace nella convenzione propagandistica di allora. |