Author: | Vanni, Franca Maria |
Year: | 2008 XXXVII |
Pages: | 409 |
Title: | Miniere, metalli e monete nella Toscana medievale |
Content: | Lo studio di Franca Maria Vanni è incentrato su ciò che sta dietro alle monetazioni, e cioè il lavoro in miniera, le tecniche di estrazione dei metalli nonché i giochi di potere per ottenere il diritto sullo sfruttamento del suolo. Per una ricerca che riguarda la Toscana medievale l’autrice si basa sull’indagine archeologica dei distretti minerari nonché sui documenti scritti a disposizione, dai quali trae anche alcune pregevoli illustrazioni sulle tecniche di estrazione. L’archeologia ha messo in luce escavazioni sotterranee profonde più di 100 metri, risalenti all’età romana e riutilizzate nel Medioevo, nonché pozzi, forni fusori, vasche per l’acqua e via dicendo. Le fonti scritte non sembrano riflettere la reale produttività per lo scarso interesse che gli organi di potere ebbero nel documentare la produzione, almeno fino al XVI sec., quando con l’opera di Vannoccio Biringucci – pubblicata a Venezia nel 1540 – e con il De re metallica di Georg Bauer del 1556 abbiamo finalmente una documentazione eccezionale. Lo studio della Vanni, ricco sia di spunti tecnici che di analisi del retroscena economico-politico, tratta dapprima l’età pre-comunale (VIII-XII sec.), quando, secondo un editto longobardo, la raccolta dei metalli per monetazione era appannaggio dei re, anche se istituzioni ecclesiastiche e potenti famiglie private sfruttavano i giacimenti in modo abusivo. In seguito, con l’età comunale (XIII-XIV sec.) e mentre le città toscane cominciarono esse stesse a batter moneta, ci fu gran lotta per accaparrarsi il controllo delle zone minerarie più importanti della Versilia, della Maremma e della Sardegna – una lotta che vide protagonisti soprattutto i mercanti e la loro intraprendenza commerciale.<br> |