Un aspetto particolare della monetazione romana repubblicana è il soggetto di Luigi Pedroni che analizza un conio legato al gentilizio di Cloulius. Il problema rotea intorno alla grande confusione che sussiste sui gentilizi romani Cloulius, Cluvius e Cloelius, alla datazione degli stessi e alle identificazioni dei personaggi in causa.

Secondo l'interpretazione delle fonti scritte e il confronto con un denario di C. Servilius intrapresi da vari ricercatori, il conio di T. Cloulius potrebbe datare tra la fine del 2. e l'inizio del 1. sec. a.C. 

Di grande importanza risulta l’analisi iconografica, in particolare al confronto con monete macedoni. Da uno studio storico sulla gens Cloulia l’autore propone che il gentilizio Cloulius sia stato spesso confuso con Cluvius, menzionato da Cicerone proprio in relazione alla Macedonia, meta di una missione a carattere frumentario.

L'autore suggerisce per le monete di T. Cloulius una precisa datazione allo scadere del 2. sec. a.C. e ipotizza infine, che la lex Clodia, tramandataci da Plinio, altro non sia che un riflesso della confusione regnante fra i gentilizi: la legge potrebbe essere stata introdotta dal nostro T. Cloulius, allora questore, ma incessantemente vittima di disguidi nominali.