Il contributo si occupa dell’identificazione e del significato dei monumenti della Roma di Augusto presenti sulle monete del Principato. Tali raffigurazioni sono da sempre oggetto di grandi discussioni, sia per via delle identificazioni che per la loro cronologia.

L’autore identifica una serie di monumenti augustei, interrogandosi soprattutto sul loro significato propagandistico. Partendo dalla Curia Iulia, importantissima per il programma augusteo, segue l'analisi degli archi di trionfo, supportata da numerosi confronti tratti dalle fonti scritte. L'autore identifica in particolare l'arco Aziaco e quello Partico. Quest'ultimo, ad esempio, possiede due diversi tipi di rappresentazione legati a differenti concetti propagandistici: l’una destinata al centro dell'impero, l'altra alle province.

La mutabilità della propaganda di Augusto è riconoscibile pure nelle rappresentazioni monetali della tholos di Marte Ultore e del tempio di Giove Tonante. Anche in questi casi la diversificazione del messaggio propagandistico è strettamente legata al differente destinatario geografico – Roma o le province – e quindi alla volontà di Augusto: è soprattutto sulle emissioni provinciali che l’imperatore dichiara apertamente la propria supremazia.