Nel secolo compreso tra il regno di Domiziano (81-96 d.C.) e quello di Marco Aurelio (161-180 d.C.) i rovesci delle emissioni monetali bronzee alessandrine, soprattutto quelli delle dramme e delle emidramme, presentano raramente l’immagine di alcuni monumenti legati alla città di Alessandria. Oltre al Faro, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, sono raffigurati anche templi, archi trionfali, porte monumentali e una fontana-ninfeo. Quest’ultima rappresenta un caso unico nella monetazione alessandrina e figura su una dramma datata al dodicesimo anno del regno di Traiano (108-109 d. C.).

Pur essendo impossibile oggi identificare o contestualizzare questi monumenti, l’autore analizza la “fontana di Traiano” in maniera comparativa e in ogni suo dettaglio artistico, architettonico e cultuale. Essa ha un preciso riferimento storico-letterario in un’orazione pubblica pronunciata ad Alessandria dal filosofo Dione di Prusa (ca. 40-120 d.C.) in un’occasione particolare e praticamente contemporanea alla coniazione della dramma qui presentata.